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Usi e abusi del corpo

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27 GENNAIO 2010

Il corpo come rappresentazione. Il corpo-immagine esposto, divinizzato, perfetto e impeccabile. Un oggetto di consumo. Dove nulla, in realtà, parla di noi. C'è spazio per riappropriarsene?

Ventiquattro prova a chiederselo attraverso una serie di storie esemplari. Una filosofa italiana trapiantata a Parigi, Michela Marzano, ha speso un anno e mezzo a collazionare, con l'aiuto di altri 190 autori, un poderoso Dizionario del corpo che spazia dalla A di astinenza alla X di xenotrapianto, per un totale di trecento voci (ora però si è accorta che ne manca una fondamentale: cioccolata).

In Libano Joumana Haddad, poetessa di raffinata bellezza, che esibisce con ugual disinvoltura tatuaggi e sigaro cubano, ha fondato una rivista dove affronta ogni sorta di tabù con dissacrante candore.

Mael Le Mée, artista francese che si guadagna da vivere realizzando soggetti di cartoni animati per le principali case di produzione, crea surreali "organi di conforto" in lattice (ghiandole delle idee, vermi della giovinezza, ani parlanti) per indurre una riflessione seria sull'uso consumistico del nostro organismo («Viagra e pillola anticoncezionale non ci rendono già corpi mutanti?»).

Del corpo potenziato e ipertrofico degli sportivi racconta Gigi Garanzini, mettendo a confronto gli "impiegati del catasto" della Nazionale di Messico ‘70 con gli azzurri in partenza per il Sudafrica, cui la potenza va di pari passo con il tasso di infortuni.
Della corsa affannosa al benessere psicofisico, tanto diffusa da farne ormai un "prodotto" di largo consumo, ci racconta una success story scandinava: un giovane ex fisioterapista, appassionato di yoga, è riuscito a inventarsi una versione hi-tech del letto dei fachiri che sta andando a ruba in Europa e Stati Uniti.

Infine una mappa, un ipotetico binario tra paure e speranze su cui viaggiano le parole legate al corpo, da kamikaze e sigaretta a staminali e slow food.
Passando per la genetica (quanto siamo determinati dai nostri geni, come va regolamentato il flusso dei dati personali?) e la ricerca terapeutica per vincere il dolore, dove, sorpresa, risulta efficace un sistema a costo zero: il placebo.

Buona lettura.
Ci si ritrova il 26 febbraio a parlare di soldi. In questo 2010 in cui Ventiquattro celebra il decimo anniversario, abbiamo deciso di riflettere su dieci grandi sfide che ci impegnano in questo primo scorcio di nuovo millennio. Riprendere un controllo consapevole sul proprio corpo è la prima. Dare valore al denaro, la prossima. Dopo tutto quel che è successo nelle economie mondiali, un imperativo categorico.

27 GENNAIO 2010
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